COMUNICATO STAMPA

 

 TABULA RASA

Metamorfosi per una rinascita

 

Quali concetti affiorano nella visione di un paesaggio che sembra assistere alla distruzione e all’annientamento della sua stessa origine?E quale metamorfosi è possibile per una rinascita e per la ricostruzione di una nuova città ‘civile’?Stiamo attraversando un periodo equivalente al dopoguerra di una distruzione sociale che coinvolge ognuno di noi dentro al panorama di una ‘terra desolata’ che prelude al suo rinnovamento e alla percezione di una rinascita.Nella concezione di uno spazio abitato che si ri-forma dalla propria dissoluzione non sarà più possibile considerare marginale il ruolo dell’artista, egli interviene quale artefice di una modifica strutturale e concettuale che rilancia nuovo pensiero e nuove azioni come unica via d’uscita dalla decadenza civile e morale dell’uomo.

La mostra, curata da Stefano Cecchetto si propone di evidenziare un percorso che, partendo dall’esperienza del Movimento Spazialista nella Venezia del secondo dopoguerra, per la ricerca di uno spazio nuovo al di là di quello conosciuto, intende poi proseguire la sua indagine verso il territorio di una nuova Spazialità legata all’esperienza di alcuni artisti contemporanei che ritrovano nel linguaggio dell’astrattismo i canoni per una nuova figurazione.

Dentro a questo percorso saranno esposte, nella Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di San Donà di Piave, le opere di Maestri del ‘900 quali: Lucio Fontana; Virgilio Guidi; Tancredi Parmeggiani; Edmondo Bacci; Gino Morandis; Mario Deluigi; Vinicio Vianello; Bruna Gasparini e Saverio Rampin insieme alle esperienze di alcuni artisti contemporanei: Giancarlo Franco Tramontin; Guido Strazza; Francesco Stefanini; Giovanni Cesca; Lilly Marcotulli; Luciana Cicogna e Francesco Candeloro.

La mostra comprende anche un omaggio a Fiorenzo Fallani, il maestro serigrafo veneziano che ha collaborato con gli artisti spazialisti per la realizzazione di eccellenti serigrafie.

 

Il progetto prosegue poi al Museo del Paesaggio a Torre di Mosto con la presentazione di un percorso che indaga gli aspetti peculiari di una Tabula Rasa che vede nel disfacimento dei luoghi e nella loro ricostruzione, i temi per un’analisi concettuale della rivisitazione del paesaggio nei paesaggi contemporanei dell’arte. La mostra, nelle sue differenti sezioni: Terra; In forma urbis; La Città Cromatica; Uomo faber, prelude alla ricognizione dei luoghi e alla scena urbana come teatro per una convivenza civile.

La mostra presenta inoltre un omaggio all’artista veneziano Ferruccio Bortoluzzi (Venezia, 1920 – 2007). Un doveroso omaggio dettato anche dalla volontà di documentare l’esperienza di un ‘clima’ artistico che si respirava a Venezia già dai primi anni dell’immediato dopoguerra e proseguito poi fino all’inizio degli anni ottanta. Dentro a questo ‘clima’, il lavoro di Bortoluzzi fornisce una chiave di lettura per comprendere le corrispondenze e le divergenze con gli artisti della sua generazione

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